Il problema dell’interpretazione e della valutazione dei risultati derivanti dalle analisi forensi impegna oggi la comunità scientifica internazionale e coinvolge sempre di più il sistema giudiziario nel cui ambito il Giudice, nel rappresentare il custode della buona scienza, valuta la “prova scientifica” alla luce dell’evoluzione tecnologica e degli standard di validità delle sofisticate metodologie applicate alle scienze forensi.
Se da un lato sono sempre più ampie le possibilità di analisi delle “tracce del delitto”, ad esempio per la ricerca del DNA anche in casi di violenza sessuale, per l’analisi di droghe e veleni e per la ricerca delle cause della morte violenta, la risposta ai quesiti posti al perito in ambito giudiziario deve tener conto del valore probabilistico dell’evidenza scientifica pesandone l’incertezza per fornire al Giudice uno strumento valido di decisione.
L’incertezza propria dell’evidenza scientifica, infatti, è una complicazione inevitabile che si inserisce in ogni processo decisionale e che richiede un supporto logico perché il ragionamento umano, se non supportato proprio da una corretta gestione dell’incertezza, è permeabile agli errori.
A tale proposito, un progetto di ricerca d’interesse nazionale (PRIN 2022), coordinato dalla prof.ssa Susi Pelotti dell’Università di Bologna, che coinvolge studiose/i dei Dipartimenti di Scienze Mediche e Chirurgiche, Scienze Giuridiche e Scienze Politiche e Sociali, si propone di studiare in ottica multidisciplinare le implicazioni giuridiche, etiche e sociali della genetica forense e della sua evoluzione.
Nell’ambito di tale ricerca è organizzato un primo importante incontro dedicato al tema della “valutazione delle evidenze scientifiche e dell’incertezza nell’interesse della Giustizia”, giovedì 18 aprile alle ore 14,30 in aula Prodi, piazza San Giovanni in Monte a Bologna. Oltre ai tre dipartimenti coinvolti nel progetto, l’incontro si avvale della collaborazione e del patrocinio della Camera Penale di Bologna e dell’Associazione Libera-mente civica.
Alla lezione magistrale di Franco Taroni, esperto internazionale di statistica forense dell’Università di Losanna, si accompagnano il confronto tra “accusa”, rappresentata da Stefano Dambruoso della Procura della Repubblica di Bologna, e “difesa”, con Francesco Cardile del Foro di Bologna, e gli interventi del Giudice Giuseppe Gennari e dei docenti di diritto dell’Università di Bologna Michele Caianiello, Federico Casolari, Nicola Mazzacuva e Elena Valentini. Introduce e coordina l’incontro Susi Pelotti, docente di Medicina legale dell’Università di Bologna.
La cosiddetta “rivoluzione forense” è iniziata e i suoi successi testimoniano l’importanza dal lavoro interdisciplinare nella più ampia interfaccia tra conoscenza scientifica e diritto.