Il DIMEC e i suoi specialisti in veste museografica

Il DIMEC e i suoi specialisti in veste museografica

Domenica 23 novembre, nella suggestiva cornice del Museo Mambrini di Pianetto (Galeata), si è svolta un’importante iniziativa dedicata alla necropoli della città romana di Mevaniola

Pubblicato: 03 dicembre 2025 | Innovazione e ricerca

Il sito di Mevaniola era già stato parzialmente indagato nel 1993 dalla Soprintendenza Archeologica: in quella campagna di scavo vennero rinvenute una ventina di tombe corredate da ricchi materiali funerari, oggi esposti nelle sale del museo di Pianetto e divenuti un punto di riferimento per la conoscenza delle pratiche funerarie del municipium romano.

Negli ultimi mesi, il paleopatologo del DIMEC, Mirko Traversari, coordinato dal direttore del Dipartimento, prof. Gianandrea Pasquinelli, e in collaborazione con l’archeogenetista Elisabetta Cilli del DBC di Ravenna, ha avviato un nuovo e articolato programma di studio sui resti scheletrici provenienti da Mevaniola. Il progetto prevede microcampionamenti mirati all’analisi dell’aDna ancora conservato nelle ossa, con l’obiettivo di ricostruire la possibile provenienza degli individui sepolti, indagare eventuali relazioni di parentela e individuare tracce batteriche che potrebbero aver avuto un ruolo nell’enigmatico abbandono della città in età tardoantica. Si tratta di un’indagine interdisciplinare che unisce archeologia, antropologia e genetica antica per restituire una storia più completa della comunità che abitò il territorio.

La manifestazione, aperta a un pubblico numeroso e partecipe, ha inoltre proposto la ricostruzione di una tomba alla cappuccina proveniente proprio dalla necropoli mevaniolese. Gli specialisti dell’Alma Mater hanno restaurato e ricomposto la sepoltura all’interno della sezione museale dedicata alla necropoli, arricchendo il percorso espositivo e offrendo ai visitatori un’importante testimonianza tangibile delle pratiche funerarie antiche, restituita ora in una forma chiara e immediatamente fruibile.

La giornata, moderata da Caterina Mambrini, direttrice del Museo “Mambrini”, si è aperta con i saluti istituzionali della sindaca di Galeata, Francesca Pondini, e di Romina Pirraglia, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna. Gli interventi dei relatori hanno sottolineato, con accenti diversi ma concordi, l’importanza di mantenere viva la memoria di questi luoghi, di promuovere costantemente la ricerca e di progettare allestimenti museali aggiornati, capaci di favorire un dialogo autentico tra il visitatore e la Scienza. La partecipazione attiva del pubblico, che ha animato la discussione con domande, osservazioni e ricordi personali, ha confermato la validità e il valore culturale di questa iniziativa.