All'Università di Bologna – Alma Mater Studiorum, la chirurgia robotica sta rivoluzionando la sala operatoria. Il professor Paolo Bernante, docente al DIMEC , esegue interventi controllando un robot da una consolle, come fosse un avatar gigante. Il sistema amplifica i movimenti umani e li rende più precisi, grazie anche a immagini 3D in alta risoluzione.
Solo pochi giorni fa è stata realizzata la prima operazione con questo approccio tecnologico avanzato, che porta a oltre 1300 gli interventi di chirurgia robotica già effettuati. Tuttavia, il tema dei costi elevati rimane centrale. Il professor Giuseppe Poggioli, anche lui docente al DIMEC, osserva con senso critico: “Fare una colecisti in chirurgia robotica è uno spreco di denaro clamoroso”.
La sfida per il futuro sarà conciliare innovazione e sostenibilità, sfruttando il potenziale della robotica solo dove porta un reale vantaggio per i pazienti e per il sistema sanitario.