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L'applicazione della dermoscopia nello studio delle malattie gli annessi cutanee risale al 2002, quando è stata applicata per la prima volta alle unghie nel tentativo di distinguere le lesioni benigne da pigmentazione maligna senza effettuare una biopsia. La tecnica è successivamente stata applicata al cuoio capelluto, per studiare cute, vasi e capelli e consentire una diagnosi non invasiva evitando la biopsia. Oggigiorno, la dermoscopia è ampiamente utilizzata per lo studio delle malattie degli annessi cutanei (col nome di “tricoscopia” ed “onicoscopia”) e sono stati sviluppati schemi diagnostici e criteri per le diverse patologie. Nonostante la diagnosi istologica rimanga il gold standard per una diagnosi di certezza, nuove tecniche non invasive, come OCT (Optical Coherence Tomography) e microscopia confocale rivestono un ruolo di grande interesse tra gli esperti.
Confrontando tali metodiche con l’esame istologico, esse risultano:1. meno invasive, consentendo una visualizzazione di strutture in vivo non alterate dal trauma; 2. veloci da effettuare; 3. ripetibili nel tempo. In particolare, negli ultimi anni alcuni studi hanno cercato di valutare specificità e sensibilità diagnostica dell’OCT nelle patologie ungueali e della microscopia confocale nelle patologie degli annessi, dimostrando che tali metodiche migliorano l'accuratezza diagnostica e risparmiano numerose escissioni chirurgiche non necessarie. Inoltre, grazie alla possibilità di un’osservazione dettagliata degli strati cutanei, è possibile utilizzare questi strumenti per la valutazione in vivo della risposta alle terapie e della progressione della malattia.
Sono però necessari altri studi approfonditi per determinare specifici pattern diagnostici, soprattutto nel campo delle malattie degli annessi.