Laboratorio di Nefrologia e Trapianto di rene
Responsabile: prof. Gaetano La Manna
Il laboratorio di Nefrologia e Trapianto di rene è sede di un’ampia gamma di progetti di ricerca, che vertono su tematiche strettamente integrate e legate sia alla ricerca di base che alla pratica clinica. I progetti di ricerca di laboratorio attivati ogni anno, così come i diversi trial clinici nei quali i pazienti possono essere arruolati e trattati con farmaci innovativi, garantiscono una attività clinica di elevato livello scientifico, basata sull’aggiornamento continuo delle procedure diagnostiche e terapeutiche.

Le cinque principali branche nefrologiche di cui il nostro team di occupa e i rispettivi progetti di ricerca attivi:
Trapianto
Il trapianto di rene rappresenta la miglior terapia oggi disponibile nel paziente con malattia renale cronica avanzata in quinto stadio. Negli anni la popolazione da trapiantare è diventata sempre più complessa. Questo cambiamento è dovuto da una parte alla miglior efficacia delle terapie mediche di prevenzione e cura del danno renale - che portano ad esaurimento della funzione renale in età più avanzate e a seguito di processi di comorbidità più complessi, dall’altra alla condizione di iperimmunità, sempre più frequente, che rappresenta una sfida aggiuntiva.
La nostra ricerca nel campo del trapianto si concentra sul miglioramento dell’approccio ai pazienti con condizioni complesse, sia dal punto di vista immunologico, emodinamico che metabolico, e spesso in età avanzata. Gli ambiti di ricerca del gruppo sono dunque orientati verso approcci innovativi per il miglioramento della prognosi di trapianto come farmaci monoclonali, tecniche di desensibilizzazione, procedure aferetiche e supporti emodinamici, che aiutano a contenere gli effetti negativi delle condizioni di partenza.
- Rigetto cronico anticorpo mediato: trattamento con tocilizumab. Utilizzo di farmaci monoclonali nel trapianto di rene, sia in fase pre- che post-trapianto, nel contesto di patologie associate a disregolazione del sistema del complemento (microangiopatia trombotica, recidiva di nefropatie, danno da ischemia-riperfusione) e nel rigetto cronico anticorpo mediato
- Approccio al paziente iperimmunizzato in lista d’attesa per trapianto con studio immunogenetico di terzo livello e approccio con strategie di desensibilizzazione innovative
- Impiego di nuovi farmaci antiproteinurici e nefroprotettivi nel paziente trapiantato di rene
- Studio di possibili marcatori urinari molecolari e cellulari di danno/rigenerazione renale post trapianto
- Trapianto di feci post-trapianto di rene: studio nel contesto delle infezioni ricorrenti delle vie urinarie
Dialisi
La dialisi rappresenta attualmente la prima terapia in grado di compensare in maniera efficace l’assenza della funzione di un organo vitale come il rene. Lo scopo in nefrologia è raggiungere un mondo senza dialisi, tuttavia tale obiettivo non è alla portata della ricerca attuale. La dialisi rimane quindi un trattamento prioritario e ineludibile per molti pazienti come quelli che per motivi immunologici o per un quadro di comorbidità a rischio troppo elevato non possono ricevere un trapianto.
La nostra ricerca nel campo della dialisi è orientata alla personalizzazione dei trattamenti, concentrandosi sul garantire stabilità emodinamica durante il trattamento, sull’impiego di membrane quanto più inerti possibili per la filtrazione ematica e su meccanismi di bio-feedback che consentano di rendere il trattamento più fisiologico, con minori rischi di morbilità e mortalità. Questi obiettivi sono applicati sia in emodialisi che in dialisi peritoneale nella quale, pur non essendovi membrane artificiali, vengono utilizzate agenti iperosmolari capaci di attivare diversi fattori come per esempio l’interleuchina 6. Il nostro team è interessato a tecniche dialitiche innovative come adsorbimento e immuno-adsorbimento per affrontare le sfide del trattamento dei pazienti acuti.
- Studio della capacità immunomodulante e antinfiammatoria delle membrane dialitiche sia nel paziente acuto che cronico
- Analisi delle terapie emergenti per il trattamento delle complicanze cardio-metaboliche del paziente in dialisi
- Utilizzo di tecniche aferetiche nel paziente con arteriopatia periferica e iperlipidemia.
- Utilizzo di tecniche extracorporee per il trattamento dell’insufficienza epatica acuta e dell’iperbilirubinemia
- Utilizzo di tecniche extracorporee per il trattamento dell’intossicazione acuta da farmaci e tossici
Nefropatie primitive e secondarie
Negli ultimi anni si è assistito ad un grande sviluppo di nuove terapie per le patologie renali glomerulari, primitive e secondarie. Tale innovazione è stata possibile grazie all’individuazione di snodi biologici chiave nello sviluppo delle malattie. La gran parte di queste patologie infatti è strettamente correlate a sbilanciamenti del sistema immunitario. Gli sviluppi della ricerca oncologica, soprattutto sulle patologie ematologiche, hanno giovato molto in questo senso.
La nostra ricerca nel campo delle nefropatie si sviluppa intorno alla traslazione nel campo nefrologico di farmaci tradizionalmente impiegati nelle patologie oncologiche, con l’utilizzo di diversi presidi terapeutici che già da diversi anni hanno mostrato un’elevata efficacia. Le patologie coinvolte sono numerose, tra cui la nefropatia a depositi mesangiali di IgA, la nefrite lupica, le vasculiti ANCA-associate, la glomerulonefrite membranosa ma anche la glomerulonefrite a lesioni minime o le forme sclerosanti focali. Tali malattie hanno trovato degli straordinari potenziali attori nell’approccio terapeutico in farmaci che esplichino le loro attività, a seconda dei casi, in forma più specifica o più ampia e trasversale. Si partì vent’anni fa con il Rituximab, si è arrivati oggi a nuove molecole come obinutuzumab, ofatumumab, belimumab, voclosporina, carfilzomib, e molti altri farmaci promettenti.
- Nuove terapie nel management delle vasculiti ANCA-associate
- Patogenesi e trattamento della glomerulopatia membranosa
- Nefropatia a depositi mesangiali di IgA: trattamento immunosoppressivo secondo clinica e MEST-C
- Nuovi farmaci anti-complemento: utilità nella gestione di pazienti affetti da vasculite, nefropatia a depositi mesangiali di IgA, nefrite lupica e glomerulopatia da C3
- Daratumumab per il trattamento delle MGRS non secondarie a mieloma multiplo (crioglobulinemie e PGNMID)
Malattia Renale Cronica
Per oltre vent’anni il blocco del sistema renina – angiotensina – aldosterone è stato l’unico trattamento adottato dalla nefrologia nel trattamento della malattia renale cronica. Tale approccio si è così consolidato che il danno renale non aveva più nella nostra branca un’interlocutrice diretta in quanto le linee guida lo integravano come pilastro della terapia di prevenzione cardiovascolare e antipertensiva. Negli ultimi anni questo contesto si è capovolto. I trial condotti sugli inibitori SGLT2 e sugli antagonisti del recettore dei mineralcorticoidi non steroidei, i dati sugli agonisti GLP-1, l’introduzione di nuove resine chelanti il potassio e i nuovi farmaci per l’anemia hanno portato nuove opzioni terapeutiche che al momento rappresentano i capisaldi del trattamento del paziente con malattia renale cronica.
La nostra ricerca nel campo della malattia renale cronica si interessa sia a tali approcci terapeutici consolidati che alle nuove strategie in fase di studio. Il nostro obiettivo è integrare queste soluzioni nella pratica clinica con un focus sulla specificità e la personalizzazione dei trattamenti. Un ulteriore grande ambito di ricerca sono le alterazioni del metabolismo minerale nell’asse rene-osso. Tale asse è infatti regolato dal rene e, per i pazienti con danno renale avanzato che presentano alterazioni in questo senso, oggi sono disponibili presidi nuovi e innovativi come romosozumab, abaloparatide e denosumab.
- Massimizzazione della terapia nefroprotettiva nel paziente con malattia renale cronica con e senza diabete mellito
- Terapia nefroprotettiva nella malattia renale cronica associata a scompenso cardiaco
- Trattamento della patologia ossea associata a malattia renale cronica e trapianto d’organo
- Trattamento dell’iperparatiroidismo pre e post-trapianto renale
Nefrologia e Malattie rare
Le malattie rare rappresentano un target terapeutico di fondamentale importanza in nefrologia. La prima ragione è che sono tante, la seconda è che implicano un peso assistenziale e anche economico molto rilevante. Patologie come la malattia policistica, la sindrome di Alport, la nefronoftisi, la malattia di Fabry, la sindrome di Behçet, la sclerosi tuberosa e l’iperossaluria primitiva sono solo alcuni esempi di quadri clinici che, pur nella loro eterogeneità, mostrano una prevalenza tutt’altro che trascurabile nella popolazione generale. Il dato importante è che per ciascuna di queste emergono trattamenti, ipotesi terapeutiche e approcci clinici diversificati che necessitano di appropriatezza e di una presa in carico presso centri che siano collegati a network internazionali quali ERKNet (European Rare Kidney Disease Reference Network). In questa prospettiva, il nostro centro a Bologna si configura come un punto di riferimento per la presa in carico clinico-terapeutica e per l’attività di ricerca sulle malattie rare nefrologiche.
- Le terapie della malattia policistica epatorenale
- Istopatologia della malattia di Fabry
- Analisi delle lesioni renali nella sclerosi tuberosa
- Analisi delle caratteristiche ultrastrutturali della membrana nella malattia a membrane sottili
Responsabile
-
Professore ordinario
Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche - DIMEC
Via Massarenti 9
Bologna (BO)
Tel: +39 051 2144577
Team
Sofia Bin
Ricercatrice a tempo determinato tipo a) (junior)
Irene Capelli
Professoressa associata
Diletta Conte
Area dei Funzionari - Settore scientifico - tecnologico
Vittorio Dalmastri
Ricercatore confermato
Paola Todeschini
Ricercatrice confermata
Altri membri
Collaboratori
- Francesco Alviano
- Massimimiliano Bonafè
- Laura Bonsi
- Antonietta D’Errico
- Rita Golfieri
- Gianandrea Pasquanelli
- Matteo Ravaioli
- Piera Versura
Nell’ambito di collaborazioni rappresentative in network di livello internazionale le più rilevanti sono:
- Columbia University and Mount Sinai of New York, University of Alabama, Miami University (USA)
- Monash University of Melbourne (Australia)
- Hôpital di Le Mans di Parigi (Francia)
- King’s College of London (UK)
- Clínica Universidad de Navarra, Pamplona (Spagna).
Come raggiungerci
AOU di Bologna IRCCS
Padiglione 15 (seminterrato)